Ciao. “Ma si’, va'”, metto il video che ho fatto poco prima delle 18. Pensavo pensavo di fare questo post domani, a meta’ mattinata. Avendo tutto pronto, video e scritto, ho pensato di postare ora.
“..porque la musica es vida, es amor, es l’alegria del mundo, es el idoma universal. La musica es la sorrisa de un nin’o, y sobre todo, es libertàd.
Es un derecho umano. Cantiegos, todos jermanos…”
(Jose’ Feliciano: “Ponte a cantàr”)
ITALIA UNITA NELLA MUSICA
“Suonare tutti uno strumento”, è lo slogan della iniziativa detta flash mob, prevista per oggi alle 18 per sentirci “uniti” e farci sentire dai balconi, dalle finestre. Ho aderito anche io. Ho scelto di suonare Creuza de ma’ (mulattiera di mare) di De André. La stessa che scelsi per solidarietà con Genova per il crollo del ponte Morandi. C’è una frase nella canzone che la rende “adatta” per quel momento, ed anche per questo momento: “finché u’ Matin crescia’ de pueilu reggheugge, free di ganneffani e de figge”. “Fino a che il mattino crescerà da poterlo raccogliere, fratello dei fiori (garofani) e delle ragazze”
Quale migliore immagine di speranza, del mattino che cresce, dei fiori, e delle ragazze che li raccolgono e dei quali si adornano, e che a loro vengono offerti in segno di amore?
CREUZA DE MA’-
di Fabrizio de Andre’.
Ho poi aperto la finestra e suonato con la tastiera (senza registrare) ad alto volume, una melodia tipica nostra, ed un pezzo de “non potho reposare”, che è praticamente la nostra “o sole mio”, per fama. È un nostro inno.
Okay, buon weekend e serena notte 🙂
Marghian
Bravissimo Marghian, complimenti, un abbraccio e buon weekend, 🙂
Grazie Laura. Solo svago, e soprattutto voglia di partecipazione, voglia di “esserci”.
Grazie e buona notte 🙂
Hai fatto bene Marghian, 🙂
Ciao. Hovisto in televisione, la gente che suonava, cantava e usava ogni cosa che producesse suono. Mia sorella ha mandasto al gruppo whats app deif amiliari un suo video dove canta in sardo e suona la batteria (del figlio, che lei non aveva mai toccato prima),e dopo la “esibizione” ha detto “mi unisco anche io…non so cantare e suonare ma- ha aggiunto in sardo…- cussu chi contad’esti a fai budrèllu..” (cio’ che conta è far chiasso…”).
Qui in paese invece, un silenzio di tomba, dalle altre case, a parte la mia, non si sentiva niente. Eppure, se c’è chiasso in piazza, a seonda del vento, mi arriva (sto dalla piazza in linea d’aria circa 300 metri, forse anche meno. Niente. Eppure, intorno alla piazza, i balconi ci sono. La nostra piazza se non la piu’ grande, è fra le piu’ grandi di tutta la Sardegna, ed è molto bella. Ma vuota, vuota che non ti dico (e non in questi giorni, da anni, specie in inverno. Veniva a passeggiare gente anche da tre, quattro paesi vicini, anni fa. Avevamo due cinema, e due discoteche. Tutto cambiato, e non c’entrano i vurus).
Ho fatto comunque questa canzone a finestre chiuse, per un eventuale post e invio whats app, come di fatto è sato; ma poi ho aperto la finestra, ho mandato l’audio della canzone suonandoci sopra con la tastiera, poi ho suonato le melodie in sardo a volume alto. Due vicine di casa si sono avvicinate alla finestra e hanno cantato. “aio’, dai, non potho reposare, ca cantaus” . E io: “non potho reposare” e cosa altro mi potevate chiedere? Okay, e siamo partiti. Ciao, buon pomeriggio Laura 🙂
Ciao Marghian, buona domenica, 🙂
Ah, buona domenica- tardo pomeriggio…-, ho meno tempo adesso di prima..e’ che seguo piu’ cose, avendo tempo, uso il tempo. Ciao, buona serata 🙂