Ciao. Spesso, anzi spessissimo, faccio un po’ di “zapping” fra i video di yooutube sulle canzoni (mentre sugli “argomenti” vado meno a caso e piu’ a ragion mirata). Mi sono imbattuto ieri sera e poco fa in questa esecuzione del gruppo “La formula 3, che- ricorderete- nacque sotto l’egida di Mogol e Battisti. La canzone e’ “Eppur mi son scordato di te”. Su Youtube appare come “sottotitolo”: “con Mia Martini che fa il girotondo”, infatti entra in scena un gruppo di ragazzi a fare “la fantasia”, come mio padre chiamava i balletti e le creografie attorno ad un cantante, o un gruppoo in esibizione; fra i quali ci sarebbe anche Mia Martini. Irrilevante in qjesto caso, in quanto Mia qui non canta. Ah, ricrdo che su mia Martini ragazza, allora un articolista titolava “Battisti in minigonna”. Pensate a “Piccolo uomo”, “Donna sola”,e la voce di Mia di allora. Bella anche dopo (l’intervento alla gola), ma dopo era un po’ piu’… folk, “popolare”, come stile- esempio, “la nevicata del ’56”-. E’ stata grande, perché ha saputo adattare..il genere, alle diverse caratteristiche vocali acquisite. Nel telefilm “Mia”, Mia Martini chiede all’otorinolaringoiatra: “mi dica dottore, potro’ riprendere a cantare?”. “Questo Dipende da lei”, le risponde il medico. Ha saputo fare.
LA FORMULA 3
EPPUR MI SON SCORDATO DI TE
“…un tuffo dove l’acqua è piu’ blu, niente di piu’…” (“uma migliore di te, cosa vuoi che sia…”) e poi “non piangere, salame…”. Povera ragazza… 🙂
A parte il testo, che non mi è mai piaciuto, musicalmente straordinari, se consideriamo poi “l’epoca”.
*Battisti comunque, riportava spesso “la donna oggetto”. “Balla Linda, balla come sai…”- “dieci ragazzee per me, posson bastare, una la voglio perche’ sa bene ballare….”dieci ragazze cosi’, che dicon sempre di si’…”, -“non piangere, salame…”, “seduto in quel caffe’, io non pensavo a te….” (una scappatella…): “….e corro giu’, al telefono: parlo, rido e tu, tu non sai perche’, “t’amo”, rido e tu, tu non sai perche’…”-.. Pero’, musicalmente…
BUONA SERATA, CIAO
Marghian
Battisti mi e’ sempre piaciuto, ciao Marghian, in attesa del tuo compleanno ti auguro la buonanotte, 🙂
Anche a me… isdimo Laura. Ho solo criticato in po’ qualche idea nei testi. Le idee, non la canzone come è composta. Battisti comunque curava la musica, e quella è impeccabile. Poi, l'”uomo Battisti, che pare avesse idee non proprio democratiche, pare fosse di idee” “di destra” come si dice, la destra come era intesa però ALLORA, come essere per la pena di morte, peer il pugno di ferro (a favore di un regime totalitario), o maschilista. Ma con la musica non c’entra, certo. Su questo era geniale. Ciao 🙂
😉
per me è troppo triste Battisti ma resta un grande nella storiografia musicale italiana
Ciao. Si’, Battisti e’ fra i grandi.Hai ragione, e’ triste”, ma…sai che a me e’ estraneo quasi, il concetto di “triste”, in musica? Solo “in musica”, mi rattristo anche io, quando è il caso (o quando anche non lo è? Non l’ho ancora capito 🙂 ), non ne sono certo immune. Ma per la musica, non so, la musica detta “triste” (di qualunque genere e natura, non pensare solo a Lucio) mi da’ un senso di..dolcezza, ecco. Se una musica (o in quanto tale o con il “contributo” del testo) mi commuove, e’ comunque un senso di dolcezza, di “dolce tristezza”. Certo non mi riferisco all’ossimoro di De Gregori, “ti si forma sul viso quella allegra tristezza che hai..”, questo no 🙂 Difficilmente pero’, l’ascolto della musica mi rattrista, almeno non nel senso comune del termine. A parte me, curiosamente, interi generi e filoni musicali, ad esempio il fado portoghese, sai cosa significa “fado”, dove nei testi appunto si dicono cose tristi, si narrano storie tristi…- come sai, si basano proprio sulla tristezza, sull’infondere tristezza, come similmente la “disperada” sarda; ma, interpreto io, a me la musica “triste” da’ quella tristezza “dolce”, ecco. Poi in molti casi e’ bello anche un po’ “toccare le corde” della malinconia escegliersi proprio l’ascolto finalizzato a cio’. . Sai meglio di me che sono momenti, quelli malinconici, nei quali sappiamo affondare dentro noi stess, e si ha anche anche maggior creativita’ e fantasia. Un altro genere, che parte proprio della tristezza, è per esempio il blues, una musica che e’ proprio detta cosi’ perche’ e’ il colore della tristezza. Un trombettista nero, famoso bluesma rispondendo alla domanda “che cosa e’ per te il blues? disse: ” “Il blues, guarda, il blues….quando tu sei triste, ma triste, ma davvero triste, talmente triste al punto da amare la tua tristezza..ecco, questo e’ il blues..”. Belisssimo. Ciao 🙂
C’è qualche eccezione: questa canzone, di Battisti, mi da’allegria:
anche perché’ inneggia allo stare insieme, alla amicizia, al canto come terapia e veicolo di aggregazione . Siamo nell’epoca dei “figli dei fiori”. Mi dà una allegria che però mi commuove un po’. Ma.. cosa è poi, l’allegria? Cosa è la tristezza? Non l’ho ben capito…per aiutarmi, penso ad una medaglia, con le sue due facce, e me in mezzo, fra di loro.