Ciao. Khorakhanè è il nome di una etnia “rom” originaria del Kosovo, della Serbia e del Montenegro, nella Ex Jugoslavia. I khorakhanè sono rom di fede musulmana, nomadi qui in Italia ma sedentari nella Ex Jugoslavia. khorakhanè, in lingua “romani” o “romanès”, lingua di origine indoeuropea (caucaso, Persia, Pakistan e India settemtrionale) parlata da alcuni gruppi di ceppo rom e sinti, significa “lettori del Corano”. I Khoraknhane’ sono un gruppo molto presente in Italia, soprattutto nel Bresciano. La loro migrazione è avvenuta per via della guerra nei Balcani nel 1991, e si è protratta fino al 1993. I khorekhanè Sono una etnia di “zingari”, o “gitani”, come comunemente vengono definiti. Fabtrizio De Andrè ha dedicato a questa gente una canzone, dal titolo appunto di “Khoraknhane”- sottotitolo “a forza di essere vento”. La canzone fa parte dell’album “Anime salve”, del 1996. Bellissima la parte in lingua roamnès cantata da Luisa Vittoria (Luvi) De Andre’. L’autore dell’ultima strofa e di un poeta di origine rom, Giorgio Bezzecchi. Bellissima e profonda la lirica di De Andre’, coinvolgente e bellissima la parte finale, in lingua romani, cantata dalla figlia di De Andre’, “Luvi”.
FABRIZIO DE’ ANDRE’
KHORAKHANE’
Riporto il testo, per poter meglio apprezzare, leggendo, la lirica della canzone.
“Il cuore rallenta la testa cammina in quel pozzo di piscio e cemento, a quel campo strappato dal vento ,a forza di essere vento. Porto il nome di tutti i battesimi, ogni nome il sigillo di un lasciapassare, per un guado una terra una nuvola un canto .Un diamante nascosto nel pane . Per un solo dolcissimo umore del sangue , per la stessa ragione del viaggio viaggiare; il cuore rallenta e la testa cammina, in un buio di giostre in disuso. Qualche rom si è fermato italiano, come un rame a imbrunire su un muro. ^saper leggere il libro del mondo, con parole cangianti e nessuna scrittura. Nei sentieri costretti in un palmo di mano, i segreti che fanno paura. finché un uomo ti incontra e non si riconosce, e ogni terra si accende e si arrende la pace.I figli cadevano dal calendario – Yugoslavia Polonia Ungheria, i soldati prendevano tutti e tutti buttavano via; e poi Mirka a San Giorgio di maggio, tra le fiamme dei fiori a ridere a bere e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi , e dagli occhi cadere. Ora alzatevi spose bambine, che è venuto il tempo di andare , con le vene celesti dei polsi anche oggi si va a caritare.
E se questo vuol dire rubare , questo filo di pane tra miseria e sfortun, allo specchio di questa kampina (e’ la tipica la roulotte degli zingari ) ai miei occhi limpidi come un addio, lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio”.
Parte in lingua rom, non di De Andre’: “Cvava sero po tute i kerava jek sano ot mori i taha jek jak — Poserò la testa sulla tua spalla e farò un sogno di mare e domani un fuoco di legna–. -vasu ti baro nebo avi ker kon ovla so mutavia kon ovla – perché l’aria azzurra diventi casa, chi sarà a raccontare chi sarà – ovla kon ascovi me gava palan ladi me gava palan bura ot croiuti ” – sarà chi rimane io seguirò questo migrare seguirò questa corrente di ali .
Buona serata, ciao
Marghian
Che bella, grazie, un abbraccio caro Marghian, buon weekend, 🙂
Ciao, Laura. Bella davvero, nella poetica di De André. E poi è figge, Luvi. Conta anche questo 🙂
A parte gli scherzi, anche se poi è vero, la canzone parla della umanità rifiutata, gli stranieri che non trovano comprensione della loro cultura e valori. La guerra, che costringe a migrazioni di massa. La difficile accettazione del diverso e come questo si sente dentro. Le strofe composte dal rom lo fanno capire. Le tradizioni degli zingari, la cultura tribale e.l’orgoglio della loro identita’, La ricerca del diritto a vivere come esseri umani, nella loro umanità. Ciao Laura 🙂
Ciao Marghian, buona domenica, 🙂
Grazie. Amiamo Faber.
Let’s love him.
Traduzione: ‘olliàus beni a issu 🙂 – Vogliamogli bene – . Ciao.
Interessante. 🙂
Buon fine settimana caro Marghian, un abbraccio
Ciao Affy, quando lessi il titolo la prima volta, “khorakhanè” credevo fosse una parola genovese, dato che conoscevo (a memoria) la sua canzone chhe appunto dice “…duve l’e’ c’ane’. Sapevi come sono classificati gli zingari? Rom, sinti, eccetera. “Rom” non c’entra nulla con la Romania, come potrebbe sembrare, ancor piu’ lo sembra pensando al nome della loro lingua, “romani”. Poi,i rom sono presenti anche in Romania, probabilmente, ma “rom” significa “uono”, o “marito”, ei rom sono originali del Nord dell’India. Infatti, la loro pelle “rossastra” lo comprova. Noi li immaginiamo “slavi”, e li’ in effetti- nella allora Jugoslavia, sono presenti e da li’ vengono. Ma tutto parte dall’India, o da Pakistan, Persia eccetera (il ceppo indo-europeo), appunto. Sai che io un po’ credo nella loro capacita’ di indovinare? Non che mi faccia leggere la mano, no; ma alcuni episodi mi hanno un po’ dato prova. Quando io ero ragazzino, mori’ annegato un ragazzo che gestiva un negozio con sua madre. “Tu, fra poco chiudere negozio”, il ragazzo gli disse “ma io ci guadagno da vivere, cosa dite? eh no che non chiudo!”- “Tu chiudi, perche’ tu vita troppo corta…”. Passa una settimana, e il ragazzo mori’, in mare. Un caso, da solo, non comprova nulla, (una rondine non fa’ primavera, vero?). Ma capito’, molti anni dopo, che io mi trovavo a Cagliari, lavoravo li’, ci vissi quattro anni. Ogni tanto, occasionalmente, davo ad uno zingaro- zingara cinquecento, mille lire, cinquemila lire, per aiutarli. Una ragazza, seduta in un portico, dopo che gli diedi i soldi mi disse:”grazie, tu buono, tu appena trovato lavora qui (loro dicono “lavora”). Tu voler cambiare macchina, ora hai un buon lavora ma non contento per non avere ragazza, hai due fratelli,ed una sorella, fratello grande e sorella fuori, non sardegna…”. Affy,, era tutto vero. La salutai, e me ne andai quasi con le lacrime agli occhi. “Castia,unu pagu tui itte cosa…-” guarda un po’ tu che roba” mi dissi. Proprio in quei giorno svolgevo le pratiche epr l’acquisti di una 127, la 500 era con il cartello “vendesi” (tu voler cambiare macchina). Avevo appena trovato il lavoro effettivamente (esame concorso statale ad aprile, assunto a giugno 1986). “Tu appena trovato lavoro qui..”. Avevo effettivamente, un fratello ed una sorella fuori a Torino- oggi il fratello e’ qui in paese e su’ c’e solo mia sorella. “…un bel lavora, ma tu non contento perche’ non avere ragazza…”. Era vero.
.Poi, dopo i quattro anni a Cagliari, venni trasferito ad Oristano, e viaggiavo a Cagliari ogni tanto per dei controlli medici. Passo in un portico, con una cartella. “Per favore, aiutami…”, una zingara. Le do’ 500 lire e lei “grazie, tu buono, tu qui per esami del sangue…” (???!!!). IN quella cartella poteva esserci di tutto. Troppe, le coincidenze. E poi loro non “indovinano” per arricchirsi (al massimo un paio di euro), divinare e’ nella loro cultura, come evidenzia anche De Andre’, “Nei sentieri costretti in un palmo di mano, i segreti che fanno paura..”.
Non e’ creduloneria gratuita la mia, anzi passo al vaglio del dubbio tutto; il mio e’ un possibilismo ragionato. Ed e’ possibile, a proposito, che questa gente abbia in qualche modo conservato un residuo di quella “scienza infusa” cui fa cenno anche la Bibbia parlando, anche se simbolicamente, dell’uomo delle origini. Come e’ possibile che l’uomo sia anche spirito e che sia questo a consentire in qualche modo, in qualche caso, a percepire oltre i sensi, oltre il tempo.
Tre zingare mi dissero (in tre occasioni diverse, a distanza di mesi….), “tu..vita lunga”. Non vorranno sbaglirsi proprio su questo eh? Spero ci abbiano azzeccato 🙂
– Affy, non ho messo tutte queste considerazioni nel post per non farlo troppo lungo, e lasciare che il centro dell’attenzione del post fosse solo De Andre’, senza farlo passare troppo in secondo piano con disquisizioni. Che pero’, qui ti ho voluto scrivere. Ciao 🙂
Marghian
Ho letto e riletto quanto hai scritto ed effettivamente non può essere casualità il modo di divinare degli zingari. Confido e ti auguro con il cuore che la tua vita possa essere davvero lunga così come profetizzato con la loro capacità di indovinare. 😉
Un abbraccio, ciao 🙂
Ciao Affy, e grazie per aver letto con attenzione. Comoe ti ho scritto, ho evitato di fare queste considerazioni sugli zingari nel post per dare maggior risalto a De Abndre’. Chiaramente, non bisogna essere creduli su divinazione e fenomeni paranormali in genere. Ma certe cose, certa letteratura in materia, e certe possibilita’, fanno talvolta pensare; e sarebbe superficiale banalizzare tutto quanto come “da tutta l’erba un fascio”.
Sai che esiste un rigido comitato di scettici, con a capo Piero Angela, che lavora per screditare la fenomenologia paranormale. E serve, perche’ ci sono tanti imbroglioni, e organizzazioni (sette) pericolose. Ma non condivido il loro scetticismo totale, “non e’…per principio.”. La mia mamma mi ha raccontato delle cose, di una donna che fece un rito in casa sua davanti a mia madre stessa, perche suo figlio (mio fratello maggiore, che oggi ha 77 anni), allora di quattro anni, mentre giocava si era accasciato e non dava segni, era come profondamente addormentato, una specie di piccolo coma. La donna le disse dopo il rito, “Assunta, bai puru a immoi stai beni su pippiu”- “Assunta, va’ pure che’ adesso sta bene il bambino..”. Mia madre esito’ un po’, e lei: “bai, fidadi'” )vai, fidati). Mia madre torna a casa, e vede mio fratello giocare, nel letto. La stessa donna, la “Zia Pietrina” (“zia”, “ziu” in sardo sta anche per “signora”, “signor”…), la quale aveva la fama in paese di essere “posseduta da qualche entita'”- perche’ da ragazza faceva pratiche magiche, evocare spiriti eccetera, e si dice ne fosse rimasta in qualche modo “vittima”, nelle sue chiamiamole “crisi”, cambiava voce, parlava italiano perfetto (pensa, negli anni ’40 in sardegna, da ^analfabeta!”) – un sacerdote confermo’: “no, non sta farfugliando a caso- comemolti sospettavano.-,no, e’ greco…..”. Ci pensi? Una sera, la letto in italiano diceva “tranquilli, domani mattina torna, e’ stato trattenuto da amici…”. Erano preoccupati per un ragazzo che non era rientrato a casa una sera, e la donna tranquillizzo’ cosi’ i genitori che andarono da lei “…per sapere”. La donna si corica, giunge le mani e comincia dire, in modo cantilenante- in italiano-…” domani mattina torna, degli amici lo stanno trattenendo…..”.
Ti racconto questo per il fatto che uno del CICAP in televisione disse: “noi non abbiamo tempo di andare ad indagare nei paesini, la donnetta che fa la guaritrice…”-.. Ecco, e’ li’ che il CICAP secondo me sbaglia, e’ li’ nel mondo contadino che potrebbe invece trovare il caso autentico. E’ chiaro che il “Mago di Arcella”, “il guru di una setta a Roma”, “Il mago Battista” eccetera sono dei ciarlatani. Gli studiosi scettici vanno a studiare casi di maghi iscritti all’albo, eccetera. Ovvio che li’ non trovano il caso auetntico. Ne convieni? Mentre proprio nelle realta’ nasconsta, nel paesino di campagna, nella donnetta semplice, è li’ che magari si puo’ trovare il caso che da’ da pensare. La “zia pietrina” e’ solo uno dei tanti casi. “Ma noi non abbiamo tempo di andare nei paesini. a studaire la donnetta che…..”. Mah. Ciao Affy 🙂
Marghian
Buonasera Marghian,
si vedra’ in tutta Italia l’eclissi di luna?
Saluti.
Renza
Ciao, Renza! Si’, ti confermo, l’eclissi sara’ visibile da tutta l’Italia, e molto bene. Bisognera’ essere mattinieri pero’- nemmeno io lo saro’, mi alzero’ alle 6,30 ma fino all’uscita dal paese per andare al lavoro si saranno fatte le 7,30, propriio l’ultimo scorcio di eclisse. L’eclissi comincera’ alle 4,35 circa, avra’ il suo clou verso le 6 e un quarto, e l’ultimo contatto penombra ombra si avra’ alle 8, 50. Ne vedro’ proprio uno spicchio. Poi questa notte c’e anche la superluna, “la luna rossa”, apparira’ piu’ grande ( in genere del 12,14 per cento), perche’ la Luna oltre ad essere piena- e deve esserlo per le eclissi di Luna, e luna nuova deve essere per quella di sole-, e’ anche nel punto piu’ vicino alla Terra (perigeo). Saprai che la Luna va da 355 mila chilometri dalla Terra, come questa notte, a 410 mila chilometri circa, la sua distanza massima, nel suo giro un po’ schiacciato, o ellittico. L’orbita della Luna e’ inclinata di circa cinque gradi rispetto a quella della Terra intorno al Sole (senza tale inclinazione avremmo due eclissi al mese, una di luna e una di Sole. Ciao 🙂
Marghian