TAZENDA
NIUNU INTENDE
(nessuno sente)
“Un ragazzino corre a piedi scalzi, mangiando pane senza companatico, nessuno sente, neanche le greggi. Nessuno sente, neanche i rami degli alberi. Si ferma e fruga cercando frutti, ed il vento cancella le sue impronte. Nessuno sente la sua voce bella e ferma, nessuno sente il suo caldo sentimento.
Con quel viso screpolato ed arrossato, cosi’…occhi come specchi d’acqua, nei come stelle, cosi’. Saltando, cantando, danzando, ridendo, il mondo ha davanti che va’. Il ragazzo che corre, come un cavallino che gioca cercando un poco di amore. Nessuno sente, nessuno sente, il mondo va avanti, nessuno sente.
Passa una ragazzina graziosa, lui la vede semplicemente meravigliosa, lui la sente la sua bella voce voce. Lui sente il suo calore. Saltando i rami e cantando forte, lui pensa ad un dono della sorte. Lui la sente la voce decisa, lui la sente, la sua calda foga! Con le sue labbra, screpolate e rosse, cosi’; occhi come specchi d’acqua e nei come stelle, e’ cosi. Saltando , danzando, ridendo il mondo gli sta davanti che scorre. Un ragazzo, una ragazza, come due puledri corrono..cercando un po’ d’amore. Nessuno sente, a noi ci duole, il mondo va avanti, nessuno sente… “.
(Tazenda-traduz. Marghian)
Ciao. Ho scelto questa canzone, per le sue sonorita’, per la voce di Andrea Parodi, e soprattutto per la poesia di queste parole. “Nessuno sente”. Si’, nessuno sente e nessuno si accorge… di due ragazzi che cercano un po’ di amore.
CIAO
Marghian
Molto bella anche questa, e indimenticabile la voce di Andrea…. dolce notte Marghian! 🙂
Ciao Silvia, lo so..che a voi della Penisola Andrea piace molto. Ho postato molte volte i “Tazenda” e credevo ci fosse anche questa, ma mi sbagliavo. Rileggi il testo, ho corretto qualcosa. Come vi ho spiegato molte volte, il Nuorese non e’ il mio “sardo”..per me tradurre dal Nuorese e’ un po’ come tradurre dallo spagnolo.”Niunu intende”, noi diciamo invece “nisciùnus intèndidi”, o “annijos” (“puledri”), noi diciamo “cuaddèddus”; “su mundu colet”-il mondo va’- noi diciamo “su mundi cùrridi”, per farvi solo qualche esempio). Ciao Silvia 🙂
Marghian